ROVERETO. Sono in aumento in Trentino le famiglie costrette ad affrontare situazioni di crisi sia economica (dovuta alla perdita del lavoro) che spirituale e morale. Coppie che vivono in gravi difficoltà perché rimaste senza stipendio, che devono fare i conti con pochi soldi e che, di conseguenza, non riescono più a gestire un rapporto fino ad arrivare alla rottura. Da quasi due anni si sta lavorando per istituire nella zona della Vallagarina, un centro che possa offrire consulenza e accompagnamento ai coniugi in difficoltà di relazione, ai genitori che fanno fatica ad educare i figli, ai giovani che cercano aiuto nel progettare il proprio futuro in un mondo che non dà certezze. Il 4 dicembre 2012, con quarantacinque soci fondatori e Graziano Manica come presidente, nasce il Cantiere famiglia dall’idea del decano e delegato vescovile don Sergio Nicolli, con l’obbiettivo di distinguersi dai già diffusi consultori e centri sanitari, per offrire un sostegno di tipo sociale. L’associazione fornisce un servizio professionale grazie alla presenza di figure volontarie qualificate come psicologi, sessuologi, ginecologi, psicoterapeuti, assistenti sanitari e un avvocato.
Il presidente Graziano Manica ha posto l’accento sulle problematiche che scaturiscono dalle ristrettezze economiche causate dalla separazione coniugale, in cui giace un gran numero di famiglie trentine: «Anche la crisi mette a dura prova la serenità di una famiglia; ci sono genitori separati o divorziati, soprattutto giovani padri, che si rivolgono al Centro straordinario di solidarietà perché sono costretti a dormire in macchina a causa delle spese di separazione dalla moglie. È per questo che abbiamo ritenuto utile chiedere l’appoggio di un avvocato, in modo che chi si trova in queste condizioni, sia informato anche legalmente e sia messo al corrente dei rischi economici e giuridici a cui si va incontro. Altro problema legato alla crisi che va a minare l’equilibrio di una famiglia, è la sempre più frequente perdita del lavoro; con la mancanza di un’occupazione fissa, è facile che si creino tensioni e occasioni di scontro, andando cosi ad intaccare non solo la serenità della coppia ma anche quella dei figli.
L’associazione vuole offrire un punto di appoggio a chi ha bisogno di essere ascoltato, nella convinzione che se si dà aiuto a chi è a disagio, la situazione può risolversi splendidamente perché la domanda è il primo passo per la soluzione.
«La nostra preoccupazione – dice don Nicolli – è quella sia di prevenire, dove possibile, sia di curare, con proposte di educazione affettiva e sessuale. Sì, anche sessuale, perché oggi può sembrare che la Chiesa operi una rigida chiusura al tema della sessualità con i suoi comandamenti e divieti, ma ragionare a stereotipi è sbagliato. Oggi la Chiesa ha un messaggio esplosivo sulla sessualità, come forte impronta di Dio nella natura umana». Le porte del Cantiere famiglia sono dunque aperte a tutti, perché anche se nasce dall’iniziativa di una comunità cristiana, si tratta di un’associazione laica che mette al centro la persona, non il suo credo. «La visione della sessualità è senza dubbio impegnativa, ma noi vogliamo considerarla come ricchezza», ribadisce il delegato vescovile.
Sabato è prevista l’inaugurazione del centro di consulenza alla Beata Giovanna in via Setaioli 3/A. Per accedere al servizio la segreteria è aperta il venerdì dalle 15 alle 19. E’ possibile prenotare l’appuntamento per un primo ascolto telefonando al 388.7245675 . (c.p.)
L’associazione “Cantiere famiglia” apre un centro di consulenza
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